Cos’è e a cosa serve la SEO

Cos’è e a cosa serve la SEO

La SEO è l’ottimizzazione di un contenuto web per i motori di ricerca. Un acronimo che raccoglie una molteplicità di tecniche e di attività svolte sia all’interno che all’esterno di un sito. Oggi, non è possibile farne a meno: ecco in cosa consiste e come funziona

Chiunque possieda, gestisca o promuova contenuti online, deve sapere cos’è la SEO. Infatti, avere un sito web che nessuno legge, perché non emerge tra i primi risultati riportati dai motori di ricerca, è quasi come non averlo. La SEO è un’attività che rientra nel vasto campo del digital marketing. Il suo scopo è fare in modo che le pagine web, o una singola pagina, si posizionino più in alto nei risultati organici (non a pagamento) dei motori di ricerca. Lo scopo ultimo è aumentare la visibilità del sito e dunque del brand stesso per migliorare il suo business. Comprende una serie di tecniche, strategie e ottimizzazioni mirate a rendere un sito web più attraente e rilevante per Google e gli altri motori di ricerca, al fine di ottenere posizioni migliori nei risultati di ricerca.

La SEO è un processo continuo e richiede tempo e sforzi costanti poiché i motori di ricerca aggiornano costantemente i loro algoritmi e le pratiche migliori cambiano nel tempo. Per questo non è possibile essere una volta per tutte ai primi posti delle pagine dei risultati di ricerca. Le aziende, non a caso, investono costantemente nella SEO per migliorare la loro presenza online e competere in modo efficace nel mercato digitale.

La SEO è un’attività prevalentemente tecnica, anche se non solo. Si basa sull’analisi di dati strutturati, dunque richiede competenze specifiche e l’utilizzo di software ad hoc, senza i quali è più complicato metterla in pratica. Ad esempio, per rilevare le tendenze nelle ricerche degli utenti o le parole chiave correlate a un argomento. Considerando il grado di complessità dell’attività SEO, per un’azienda è consigliabile rivolgersi a un’agenzia SEO o di content marketing. Oppure, assumere al proprio interno uno specialista SEO. Vediamo dunque in che cosa consiste l’attività SEO, perché è importante metterla in pratica e quali sono i vantaggi.

Che cosa è la SEO?

SEO significa ottimizzazione per i motori di ricerca. Il termine deriva dall’inglese Search Engine Optimization. In acronimo, appunto, SEO. Con il termine SEO, riportando la definizione di Wikipedia, “si intendono tutte quelle attività volte a migliorare l’indicizzazione di un contenuto presente in un sito web da parte dei crawler (detti anche bot) dei motori di ricerca“. In primo luogo Google, ma anche Yahoo!, Bing, Yandex, Baidu e così via. Il quasi-monopolio di Google ormai è noto, dunque pur tenendo in considerazione anche gli altri motori di ricerca, è bene sapere che la SEO si basa sostanzialmente proprio sulla modalità di funzionamento di Google.

Lo scopo di un’attività SEO è ottenere un buon posizionamento del sito stesso o di una singola pagina web nelle SERP, la pagina dei risultati dei motori di ricerca. Cioè le pagine dei risultati di ricerca di Google o di altri motori di ricerca. E, di conseguenza, generare un buon volume di traffico organico, ossia del traffico non a pagamento, con un aumento del tasso di apertura, o click through rate. Infatti, se un risultato organico è collocato in alto, ai primi posti, è più probabile che un utente lo clicchi, ritenendolo più autorevole, e anche semplicemente vedendolo prima. Basta pensare alla propria esperienza personale: raramente si arriva a superare la seconda pagina di risultati, quando si cerca qualcosa su Google. Si ha la sensazione che ciò che arriva dopo sarà meno attendibile. Quindi è evidente quanto risultare tra i primi sia determinante.

In cosa consiste l’attività di ottimizzazione

L’attività di ottimizzazione SEO di un sito avviene tramite diverse azioni, sia sul codice HTML, sia nell’ambito dei contenuti presenti in un sito. Inoltre, la SEO agisce anche sulla rete ipertestuale del dominio web. I collegamenti ipertestuali (link) di altri domini, rappresentano un elemento fondamentale per il posizionamento della pagina. Il quale varia in base alla loro quantità e qualità. Indispensabile è quindi anche l’attività esterna al sito, solitamente effettuata con le cosiddette tecniche di link building. Cioè di costruzione di una rete di link che conducano al proprio sito, come vedremo più avanti.

L’ottimizzazione per i motori di ricerca si differenzia dal Search Engine Marketing (SEM) in quanto riguarda solo il posizionamento organico del proprio sito e non gli spazi a pagamento. In sostanza, il posizionamento organico si “guadagna” in modo naturale, senza ricorrere a sponsorizzazioni o pubblicità. Ma solo con un lavoro mirato sulla SEO. Le attività che compongono la SEO sono relative all’algoritmo di Google e ai suoi aggiornamenti periodici, per la semplice ragione, già anticipata, che è Google il motore di ricerca più utilizzato.

Citiamo, infine, l’attività di SEO local, ovvero tutto l’insieme di pratiche SEO orientate però su uno specifico territorio geografico. Si tratta di un intervento molto utile quando l’obiettivo è promuovere la conoscenza e le vendite di un’azienda a livello locale. Pensiamo a un negozio, a un’attività commerciale in una città o paese. Ma anche a un’azienda di grandi dimensioni che però vuole migliorare le vendite in un’area specifica. Oppure, che sta per aprire un nuovo punto vendita in un’altra località. In pratica, significa che se un utente cerca, ad esempio, “ristorante cinese Bologna”, troverà il sito ben indicizzato proprio in base alla località, mappe comprese.

L’ottimizzazione per Google

Un importante novità nell’approccio all’indicizzazione è stata introdotta proprio da Google nei primi anni 2000: il PageRank. Si tratta, da definizione, di un “algoritmo di valutazione della rilevanza di una pagina basato su concetti matematici”. Tuttavia, questo algoritmo e il fattore di ranking hanno perso importanza nel corso degli ultimi vent’anni, diventando solo uno dei tanti elementi da considerare. Per questo abbiamo definito la SEO come un’attività in primo luogo tecnica e analitica.

Elementi che, come abbiamo anticipato, sono legati ai contenuti presenti in una pagina web e ai link che puntano ad essa. Inoltre, Google utilizza numerosi valori in gran parte segreti (si stima siano circa 200) in grado di definire la qualità di un sito web e altre caratteristiche rilevanti. Ottimizzare un sito significa fare di tutto per facilitare la lettura dei bot dei motori di ricerca. Per mettere in pratica questo proposito, bisogna tenere in considerazione molti elementi.

Come si usa la SEO?

L’uso efficace della SEO coinvolge un processo mirato che ha l’obiettivo di migliorare la visibilità di un sito web nei risultati dei motori di ricerca. E’ vero, l’analisi dei dati è la base di partire. Ma, da un altro punto di vista, è corretto affermare che fare SEO significa prima di tutto scrivere contenuti di qualità e coerenti. Come? Usando le parole con le quali gli utenti ci potrebbero trovare. Questa attività si chiama SEO copywriting. In secondo luogo, fare SEO significa fare in modo che siti pertinenti e rilevanti inseriscano link verso la nostra pagina. Questa specifica attività si chiama link building: vedremo più avanti in cosa consiste.

Preliminare a ogni attività SEO, facendo un passo indietro, è la comprensione del funzionamento di un motore di ricerca. Ed ecco che torniamo alla tecnica. Un motore di ricerca funziona, in sintesi, seguendo questi step: analisi del campo d’azione (crawling) attraverso l’utilizzo dei robot; indicizzazione del materiale ottenuto; posizionamento (ranking) e risposta alle richieste dell’utente (SERP). Vediamoli più nel dettaglio.

  • Fase di scansione (o crawling): processo mediante il quale il motore di ricerca, tramite un robot (chiamato anche crawler o spider) scandaglia la rete alla ricerca di nuovi contenuti. Il robot legge tutti gli elementi che compongono un sito.
  • Fase di indicizzazione: durante l’attività di scansione, il crawler archivia le informazioni ottenute nel database del motore di ricerca. Dopodiché li ordina seguendo il criterio della pertinenza con la parola chiave cercata.
  • Fase di posizionamento (o ranking): terminati questi processi di analisi e organizzazione, i risultati arrivano all’utente già ordinati sulla SERP.

La scelta delle keyword

La scelta delle parole chiave, o keywords SEO, è un passaggio determinante, ed è ciò su cui si basa, in sostanza, tutta l’attività SEO. La ricerca delle parole chiave può avvenire in diversi modi. Esistono software appositamente pensati per svolgere questo compito. Quasi tutti coloro che praticano attività SEO li utilizzano perché sono rapidi e molto utili. Uno di questi, ad esempio, è Semrush. Le parole chiave cambiano con il tempo quindi questa ricerca non è mai data una volta per tutte.

Parallelamente, per individuare le keywords si può anche lavorare sull’analisi della concorrenza o su ricerche mirate sugli utenti. La difficoltà nel trovare le parole chiave giuste sta nel giusto equilibrio tra volume di ricerca e pertinenza. Non bisogna essere troppo generici, ma neppure eccessivamente specifici. Certo, trovare il giusto bilanciamento non è facile. Un aiuto arriva anche da Google AdWords, che mette a disposizione dati statistici sulle ricerche mensili effettuate in base a una determinata parola chiave o a termini analoghi.

On-page SEO: il codice HTML

Nel complesso, la SEO si divide in Seo on-page e SEO off- page. Le attività di ottimizzazione svolte all’interno delle pagine di un sito costituiscono la cosiddetta SEO on-page. La quale, a sua volta, può essere suddivisa in due settori: da una parte il lavoro sul codice HTML e sulla struttura di un sito; dall’altra, la scrittura dei contenuti testuali la scelta delle immagini. Per cominciare vediamo in cosa consiste la prima.

Ogni sito è formato da un codice sorgente HTML che viene letto dal browser. Un elemento non visibile agli utenti, ma registrato dai motori di ricerca, e che per questo va ottimizzato al meglio. L’attività riguarda in particolare alcuni tag che formano il codice, come il tag title. Questo tag deve mostrare chiaramente l’argomento trattato, anche perché è visibile nella parte alta del browser. Deve quindi includere le parole chiave selezionate. Inoltre, è meglio variare il tag title in base all’argomento specifico trattato in ogni pagina che compone il sito.

C’è poi la meta tag description, cioè la breve descrizione che viene visualizzata come anteprima della pagina nella SERP. Questa deva contenere un messaggio chiaro e interessante per invitare gli utenti a cliccare sul link. L’indicazione generale è di non superare i 155 caratteri spazi inclusi, altrimenti verrà tagliata automaticamente, lasciando una frase tronca.

Tra gli altri elementi da considerare c’è la mappa del sito, o sitemap, che aiuta i robot a navigare il sito stesso. Così, tutte le pagine possono essere correttamente indicizzate. Senza dimenticare la struttura del sito, che dovrebbe essere gerarchica, o ad albero, sempre nell’ottica di facilitare la scansione. Il testo deve poi essere diviso in paragrafi con titoli e sottotitoli (tag Heading h1, h2, h3 ecc). H1 solitamente si usa per il titolo principale e include la parola chiave.

Ottimizzazione dei contenuti

L’altra parte di attività SEO on-page riguarda i contenuti testuali e le immagini di un sito, e si definisce anche come SEO copywriting. I contenuti sono a conti fatti la parte più importante dell’attività di ottimizzazione. Infatti, Google, ne “comprende” il significato e, in base ad esso, attribuisce un punteggio di qualità e pertinenza.

Ciò significa che i contenuti di un sito devono essere utili, interessanti e possibilmente ben scritti. Devono rappresentare un valore per gli utenti ed essere unici, non copiati da altri siti. Il testo deve naturalmente includere le parole chiave, ma in maniera sensata e non forzata. In sostanza, la lettura deve risultare lineare e piacevole. Quindi, se saper scrivere un buon testo non è sufficiente per un’attività SEO, è sicuramente una condizione necessaria nonché un buon punto di partenza. In alcuni casi, ci può essere una persona che si occupa solo di SEO copywriting. Mentre altri curano la parte più tecnica.

Off-page SEO

L’ottimizzazione SEO off-page, cioè al di fuori del sito web che ci interessa, si concentra in particolare sulla gestione dei link esterni. Infatti, il numero di link che rimandano verso un sito è uno degli elementi più importanti per la classifica di Google. Tuttavia, non va considerata solo la quantità, ma anche la qualità, l’autorevolezza della pagina di provenienza del link. Un link che arriva da una pagina di un sito importante e riconosciuto vale di più. Mentre un link che arriva da un sito web scadente, fatto male, con pochi contenuti non curati può peggiorare la situazione. Può quindi accadere di essere posizionati meglio di un concorrente anche con un numero di link minori, se sono di qualità alta.

Per calcolare l’importanza di una pagina, Google ha introdotto il PageRank o fattore di ranking. Si tratta di una valutazione cha va da 0 a 10 e viene assegnata ad ogni pagina web in base al numero di link verso quella pagina. Parlando di link, dobbiamo introdurre un altro elemento: l’anchor text. L’anchor text è costituito dalle “parole cliccabili” di un link, che servono a stabilire il collegamento. Anch’esso, come la pagina da cui proviene, deve essere pertinente con il tema del nostro sito web. Oltre che immediatamente comprensibile dagli utenti.

Link earning e link building

Per ottenere link, bisogna avere a disposizione dei contenuti di qualità. Tuttavia questa pratica, detta link earning, non sempre e non a tutti basta. L’acquisizione naturale e spontanea di link inoltre è spesso un processo che richiede molto tempo. Per ovviare al problema, esistono diverse strategie che consentono di ottenere link da altri siti in maniera non spontanea: il cosiddetto link building.

Queste tecniche, specialmente in alcuni contesti, sono diventate assimilabili a fenomeni di spam, a causa di un utilizzo eccessivo. Un’attività che Google non apprezza affatto, e che cerca di arginare aggiornando costantemente i suoi algoritmi. Attualmente, il motore di ricerca è in grado di individuare buona parte di queste strategie. Bisogna quindi fare attenzione se si decide di metterle in pratica.

Il modo migliore per ottenere link, come spiega lo stesso Google nelle sue linee guida, resta sempre quello di creare contenuti univoci e peculiari. “La creazione di validi contenuti paga – si legge -: i link sono solitamente voti redazionali dati per scelta e maggiore è l’utilità dei tuoi contenuti, maggiori saranno le probabilità che un altro utente li ritenga validi per i propri lettori e inserisca un link a essi”. Una buona idea per guadagnare link, oltre a produrre articoli interessanti, è inserire contenuti multimediali, come video o infografiche.

Quali sono gli strumenti SEO?

Esistono numerosi strumenti che aiutano nella pianificazione e nell’implementazione delle strategie di ottimizzazione dei motori di ricerca. Vediamone alcuni:

  • Google Keyword Planner è uno strumento gratuito di Google che aiuta a trovare e analizzare parole chiave e offrire suggerimenti basati su query correlate;
  • Google Analytics fornisce dati dettagliati sul traffico del sito web, l’analisi del pubblico e altro;
  • Google Search Console offre informazioni sull’indicizzazione del sito, suggerimenti per l’ottimizzazione e segnalazioni sugli errori;
  • SEMrush offre funzionalità avanzate di ricerca delle parole chiave, analisi della concorrenza e monitoraggio delle classifiche;
  • Screaming Frog esegue un audit completo del sito web, identificando problemi tecnici, errori di ottimizzazione;
  • Moz monitora le posizioni nei risultati di ricerca per parole chiave specifiche, fornisce informazioni sui link in ingresso e misura l’autorità dei link, offre dati sulle parole chiave, il loro volume di ricerca e suggerimenti per parole chiave correlate;
  • Ahrefs aiuta a identificare backlink, analizzare i profili dei link e trovare opportunità di link building;
  • DeepCrawl esegue audit tecnici approfonditi per siti web di grandi dimensioni.

Il search engine optimizer

Il search engine optimizer è la figura che si occupa dell’ottimizzazione per i motori di ricerca. Lavora a fianco di altre persone incaricate di occuparsi di web marketing, come ad esempio sviluppatori, grafici, esperti di marketing nelle reti sociali ecc. Ricorrere a un esperto SEO può consentire di risparmiare tempo, assicurando la buona riuscita dell’attività. Infatti, apprendere le tecniche e soprattutto sperimentarle sul campo richiede sicuramente un lungo periodo e tanta pratica.

Molti consulenti e agenzie specializzate forniscono servizi utili per i proprietari di siti web. A partire dall’analisi dei contenuti e della struttura di un sito web alla correzione dei problemi riscontrati. Dallo sviluppo dei contenuti testuali e ricerca di immagini alla gestione di campagne online tramite diversi canali. Senza dimenticare la fondamentale attività di ricerca delle parole chiave. Infine, in alcuni casi su richiesta possono anche fornire un’attività di formazione in modo che l’azienda sia in grado di procedere, almeno in parte, in autonomia, dopo un primo indirizzamento.

Competenze e formazione

Uno specialista SEO è di fatto un analista. Le sue attività spaziano dalle più tecniche, come quella del link building, alle azioni che richiedono anche competenze di cultura generale e di buona scrittura, come la realizzazione dei contenuti. Tuttavia, la componente analitica è predominante, considerando quanto è importante analizzare target, competitor, mercato di riferimento. Si tratta quindi di un ruolo complesso e sfaccettato che deve essere svolto da un professionista.

Chi desiderasse intraprendere questa strada deve essere prima di tutto un grande appassionato del web e della scrittura per il web. Deve conoscere perfettamente i principi del digital marketing, del content marketing e dei numerosi sotto temi ad essi correlati. Per quanto riguarda la formazione, non esiste un percorso specifico. Un SEO specialist può provenire da un percorso umanistico oppure tecnico, ad esempio legato all’informatica. Considerando l’importanza dei contenuti, tuttavia, una laurea in ambito umanistico, o ancora meglio in scienze della comunicazione, può aiutare. Però, poi, è necessaria una specializzazione mirata. E tanta, tanta esperienza sul campo.

Oggi la figura del SEO specialist è molto richiesta perché tutte le aziende, qualunque sia il settore di riferimento, hanno bisogno di qualcuno che ne curi la presenza sul web. Questo professionista potrà lavorare in maniera autonoma, come consulente, in un’agenzia, dove curerà diversi clienti, o ancora come dipendente diretto di una sola azienda. Si tratta di un ruolo trasversale che con ogni probabilità avrà sviluppi interessanti e sarà molto quotato anche nel prossimo futuro.

Quanto guadagna chi fa SEO?

Il SEO specialist può essere un dipendente aziendale oppure un libero professionista che offre la propria consulenza. Il guadagno varia in base a questa distinzione e ad altri fattori, come l’esperienza, la posizione geografica e le dimensioni dell’azienda. I SEO specialist possono lavorare anche all’interno di agenzie di comunicazione e di digital marketing. Possiamo indicare una forbice di riferimento, per quanto riguarda i dipendenti, che va dai 25mila ai 35mila euro annui. In ogni caso, per raggiungere le cifre più elevate è necessario maturare tanta esperienza sul campo e riuscire ad entrare in contatto con realtà abbastanza strutturate.

Cosa studiare per diventare SEO specialist?

Non esiste un percorso formativo univoco per diventare SEO specialist o search engine optimizer. Quasi sempre chi svolge questa funzione ha una formazione più ampia nel campo del digital marketing. I percorsi formativi più adatti sono dunque quelli legati a comunicazione e marketing, economia, informatica, per quanto riguarda la formazione universitaria di base. Esistono poi numerosi master e corsi di specializzazione che sono molto utili anche per aggiornarsi sugli ultimi cambiamenti avvenuti e in corso in un settore che muta in continuazione. Per quanto riguarda le competenze, è necessario avere buone doti di scrittura e sintesi, una capacità critica e di analisi del testo, unita a conoscenze più prettamente tecniche, legate soprattutto ai linguaggi di programmazione.

Black hat e white hat seo

Non tutte le tecniche SEO sono da considerare “eticamente corrette” e in linea con le richieste dei motori di ricerca. Da qui la contrapposizione tra white hat e black hat. La white hat rappresenta la strada più corretta e sicura, che richiede però molto tempo e lavoro. Le attività che abbiamo citato finora rientrano in questa categoria: gli specialisti SEO che seguono la white hat cercano di creare contenuti originali, informativi e utili per gli utenti, rispondendo alle loro domande e ai loro bisogni. Si sforzano di costruire una presenza online a lungo termine basata su autenticità e valore.

Viceversa, la black hat permette di accrescere velocemente la visibilità di un sito, ma con rischi abbastanza elevati e risultati effimeri dal punto di vista della permanenza temporale. Infatti, il black hat utilizza tattiche non etiche per manipolare i motori di ricerca e ottenere un posizionamento più alto violando spesso le linee guida dei motori di ricerca.

Infatti, i motori di ricerca riconoscono e penalizzano la maggior parte delle tecniche orientate a migliorare in poco tempo l’indicizzazione di un sito. Alcune di queste tecniche (ne esistono moltissime) sono l’automazione dei contenuti, la creazione di commenti massivi su blog e forum, la scrittura di testo nascosto, o di link nascosti, pagine con sottodomini o domini con contenuti duplicati, e così via. Ci si addentra in un territorio mutevole e complesso, che non approfondiamo ulteriormente perché destinato agli addetti ai lavori. Ma soprattutto perché consigliamo caldamente di evitarlo.

Se scegliete di rivolgervi a un esperto per richiedere una consulenza SEO o a una agenzia specializzata, verificate esplicitamente che le attività che metterà in pratica per migliorare il posizionamento del vostro sito web rientrino nella prima categoria, quella della white hat SEO. Richiederanno più tempo, ma vi assicuriamo che il risultato sarà nettamente migliore. Normalmente, salvo eccezioni, le migliori agenzie SEO lavorano proprio in questo modo mettendo a disposizione competenze e professionalità specifiche.

SEO e social media

Integrare la gestione dei social media all’interno di una strategia di digital marketing non comporta  ritorni diretti in termini di posizionamento. Questo dal punto di vita tecnico. Tuttavia, le piattaforme social e soprattutto l’interazione che consentono di raggiungere con le persone possono contribuire indirettamente al volume delle visite. Quindi, vanno sempre tenute in considerazione.

Usare bene i social network permette infatti di raggiungere obiettivi importanti: aumentare il pubblico di utenti, migliorare la brand awareness, ottenere informazioni utili sul target di riferimento. Tutto questo può tradursi in un maggior numero di backlink e in un miglioramento dei segnali di engagement degli utenti. Quindi, una consulenza SEO è consigliata anche quando si tratta di gestire i social.

I vantaggi della SEO

Passando in rassegna tutte le attività SEO, si comprende da una parte l’importanza di questa pratica, e dall’altra la sua complessità. Siamo inoltre in un campo in costante mutamento. Per cui, chi volesse approcciarsi alla SEO deve essere pronto ad aggiornarsi e a studiare costantemente. Basti pensare alla rapidità con cui cambiano gli algoritmi dei motori di ricerca. Ma non solo. Sono anche le abitudini degli utenti a cambiare, e sono queste, in linea definitiva, a orientare tutto ciò che viene prodotto sul web. Comunque sia, considerando l’evoluzione del processo di digital transformation, la SEO sarà sempre più importante. Qualunque sia l’attività della quale ci si occupa, la presenza sul web non si potrà evitare, e dovrà essere curata al meglio.

Una strategia SEO ben fatta, ponderata, portata avanti nel tempo con costanza, porta moltissimi vantaggi importanti. In primo luogo consente di migliorare il posizionamento del sito web nei risultati dei motori di ricerca. Ciò porta a un aumento del traffico organico, ossia del traffico proveniente da ricerche non a pagamento. Un sito web ben ottimizzato ha una maggiore visibilità  e ciò significa che è più probabile che gli utenti lo trovino quando cercano informazioni pertinenti. Inoltre, con una SEO efficace è possibile attirare un pubblico più mirato e pertinente: questo si traduce in un tasso di conversione più elevato, che può portare a un aumento delle vendite, dei lead generati o di altri obiettivi aziendali.

Oltre a questi vantaggi diretti e fondamentali, la SEO aiuta anche in altri ambiti correlati:

  • i siti web ben posizionati nei motori di ricerca spesso sono considerati più affidabili e di qualità dagli utenti; di conseguenza aumenta la credibilità e l’autorevolezza del marchio;
  • la SEO consente di competere in modo efficace con i concorrenti online;
  • a differenza delle campagne pubblicitarie a pagamento, una volta che un sito web è ben ottimizzato, i costi di manutenzione sono generalmente ridotti;
  • la SEO non riguarda solo i motori di ricerca, ma anche i visitatori del sito: un sito web ben ottimizzato offre un’esperienza utente migliore;
  • la SEO consente di raggiungere un pubblico globale e permette di adattare la propria strategia per mirare a utenti in diverse regioni geografiche;
  • una SEO ben fatta include l’attenzione per l’accessibilità, consentendo a un pubblico più ampio di accedere al sito web.