Da Bookshop a Bookdealer, le piattaforme per le librerie indipendenti

La pandemia ha incentivato le vendite di libri online, ma le librerie indipendenti ne sono rimaste escluse. Per salvarle, sono nate piattaforme esclusivamente dedicate ai piccoli librai

Tra i settori che hanno maggiormente risentito degli effetti della pandemia c’è quello dell’editoria. E in particolare delle librerie indipendenti. Amazon lo ha inglobato: la vendita di libri online è diventata suo appannaggio, al pari di quasi ogni altro prodotto. Così, c’è chi ha pensato di proporre soluzioni alternative per salvare il settore. Partendo da un principio: il futuro della cultura sarà online. Accanirsi contro questa evoluzione inevitabile è deleterio. Il caso più eclatante e di successo è quello di Bookshop.org: una piattaforma che promuove le librerie indipendenti in aperto contrasto ad Amazon. Ecco come funziona e quali sono le alternative italiane.

Bookshop.org: la più grande piattaforma per librerie indipendenti

Andy Hunter, grande sostenitore e precursore della letteratura online, fondatore dei siti Electric Literature e LitHub, ha lanciato Bookshop.org a marzo 2020. La partenza è stata più che incoraggiante, con un fatturato che ha iniziato a raddoppiare di settimana in settimana, fino a conquistare il 5% del mercato americano. Dopo il Regno Unito, sono previste aperture in Spagna e Portogallo, mentre per quanto riguarda l’Italia non ci sono ancora accordi definiti.

Come funziona? Le librerie indipendenti possono affiliarsi gratuitamente al sito e creare la propria vetrina, scegliendo come organizzare la disposizione e arricchendola con i consigli del libraio. Se i lettori acquistano un libro dalla pagina della libreria, questa guadagna il 30% del prezzo di copertina. Se l’acquisto avviene tramite la home page di Bookshop.org è la piattaforma a guadagnare, devolvendo per ogni vendita il 10% a un fondo comune redistribuito ogni sei mesi tra tutte le librerie aderenti.

Vantaggi e perplessità

Per le librerie indipendenti Bookshop.org rappresenta un modo comodo e interessante per incrementare le vendite. Comodo perché le librerie non devono preoccuparsi della logistica, affidata a fornitori esterni. Chiaramente se vendessero autonomamente tramite il proprio e-commerce i guadagni sarebbero maggiori, al netto però di molti altri costi da sostenere (magazzino, spedizione, personale ecc.). C’è poi anche un discorso legato alla visibilità che una piattaforma già affermata è in grado di garantire.

L’ulteriore differenza rispetto a una vendita su Amazon è l’elemento umano, la presenza tangibile del libraio che in qualche modo permette di recuperare, almeno in parte, l’esperienza di acquisto in una vera libreria. L’iniziativa, tuttavia, non è stata esente da critiche. C’è chi lo ha bollata come l’ennesima trovata pubblicitaria che invece di rubare clienti ad Amazon li ruberebbe alle librerie indipendenti stesse. Ma non è ancora possibile dimostrare se, a conti fatti, le librerie indipendenti abbiano tratto vantaggi economici dalla piattaforma oppure no.

Bookdealer, GoodBook e LibridaAsporto

In Italia sono nati alcuni progetti sulla stessa scia, anche se di dimensioni non paragonabili. Il primo è stato Bookdealer che, dichiaratamente ispirato a Bookshop, ne ricalca in sostanza il funzionamento. Qui però la consegna viene presa in carico dai librai stessi oppure affidata a un corriere. I tempi sono un po’ più lunghi rispetto ad Amazon, ripagati però dal contatto diretto con il libraio e dall’opportunità di accedere alla sua selezione di volumi. La piattaforma, in questo caso, guadagna solo sul servizio di consegna, e non sul prezzo di copertina.

GoodBook è invece un portale di librerie indipendenti che esisteva già da prima della pandemia, prevedendo l’ordine online e il ritiro in negozio. Un mese fa il sito ha deciso di affiliarsi ad un altro progetto, LibridaAsporto, attivando così la consegna a domicilio tramite corriere oppure effettuata direttamente dal libraio. L’obiettivo è valorizzare le piccole librerie e creare una comunità di lettori diffusa, portando i libri ovunque nel rispetto delle realtà locali.