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Digital transformation, tutto quello che c’è da sapere

La digital transformation è una disciplina che punta all’integrazione di tutti i processi aziendali con nuove tecnologie digitali che ne potenzino velocità, efficienza e redditività

La digital transformation, o trasformazione digitale, non è solo un passaggio quasi obbligato per la maggior parte delle aziende. E’ anche una straordinaria opportunità di cambiamento e crescita per qualsiasi modello di business. Si tratta di una vera e propria trasformazione aziendale che ha come strumenti le tecnologie digitali. E che riguarda le grandi così le piccole e medie imprese. Sottende un cambiamento che parte da un lavoro profondo sulla cultura aziendale e sulla coesione del team. Bisogna infatti mettere in discussione un modo di lavorare acquisito, basato su metodi tradizionali.

La Digital Transformation in Italia

In Italia, purtroppo, i vantaggi di un simile cambiamento possono essere spesso sottovalutati rispetto a ciò che accade nei Paesi anglosassoni, in Cina o in Francia. Nel nostro Paese solo due aziende su tre (più spesso nel settore finanziario o manifatturiero) hanno intrapreso questo percorso. Eppure la digital transformation è una grande opportunità di crescita. Per le piccole e medie aziende come per quelle più strutturate. Le nuove tecnologie e gli strumenti digitali sono ormai entrati nella nostra vita quotidiana. E, per quanto riguarda la produzione e la vendita di prodotti e servizi, semplificano i processi più disparati. Velocizzandone le dinamiche, rendendoli più efficienti e sicuri.

La digital transformation, quindi, non è solo il presente, ma rappresenta certamente il futuro e lo sviluppo di nuove prospettive. Basta pensare a certi oggetti di uso oggi comune che fino a qualche anno fa erano appannaggio di pochissimi o non esistevano. E oggi invece fanno parte della nostra vita quotidiana. Assistenti virtuali, stampanti 3d, monopattini elettrici, droni in grado di fare consegne, automobili a guida autonoma. La frequenza con cui la tecnologia evolve e realizza dispositivi a costi accessibili per la massa è aumentata, negli ultimi anni, fino a raggiungere ritmi quasi vertiginosi.

L’introduzione della cultura digitale

Le aziende oggi si muovono in una società in cui ogni aspetto è in costante e veloce evoluzione. Per questo, occorre non sottovalutare la digital transformation. Investendo tempo ed energie per riuscire a ottenere tutti i vantaggi che l’introduzione di business digitali possono portare. Contestualmente all’adozione di nuove tecnologie in azienda (o, in alternativa all’implementazione di quelle in uso) è necessario però modificare i modelli e i processi di business. Abbandonare le strutture tradizionali e coinvolgere ogni singolo membro aziendale.

Infatti, il processo di digital transformation non si limita a “tradurre” ogni reparto aziendale nella sua versione digitalizzata. La tecnologia, i software e le strumentazioni di ultima generazione sono un mezzo per raggiungere un nuovo equilibrio all’interno dell’azienda. E per diffondere la cultura digitale aziendale. Sia negli imprenditori che nei dipendenti. L’obiettivo è infatti modificare la concezione che essi hanno della loro mansione e dell’azienda stessa.

Che cos’è la cultura aziendale

Per trasformare la propria cultura aziendale in cultura digitale è fondamentale avere chiara la prima. Che cosa intendiamo, dunque, quando parliamo di cultura aziendale? Edgar Schein, psicologo statunitense, la definisce “L’insieme coerente di assunti fondamentali che un certo gruppo ha inventato, scoperto o sviluppato mentre imparava ad affrontare i problemi legati al suo adattamento esterno o alla sua integrazione interna. E che hanno funzionato in modo tale da essere considerati validi e quindi degni di essere insegnati ai nuovi membri come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a tali problemi”.

La cultura aziendale è una sorta di codice comportamentale ed etico. Un insieme di regole, linee guida e valori che guidano le relazioni con i membri interni e con l’esterno. Importante è sottolineare che la cultura aziendale c’è sempre. A prescindere dal fatto che l’azienda, magari piccolissima, ne abbia o meno consapevolezza. È proprio nel prendere coscienza della propria cultura aziendale che si può fare la differenza. Analizzarla, capire punti di forza e debolezza per renderne partecipi i dipendenti.

Per prima cosa è necessario definire la mission: per quali obiettivi sta lavorando la nostra realtà? Quali sono i valori fondamentali che persegue? Tutti i dipendenti dovrebbero esserne consapevoli e la metodologia applicata dovrebbe essere in linea con essi. Per quanto riguarda i dipendenti: in base a cosa vengono premiati? Per la loro capacità di leadership o per gli anni di esperienza? Come, i dipendenti, parlano della loro esperienza di lavoro nell’azienda? Importante anche avere chiaro quali tipologie di clienti vengono attirati dall’azienda. E che tipo di relazione è stata instaurata con loro. Inquadrare con chiarezza la cultura aziendale è una conditio sine qua non per poter proseguire nel cammino della trasformazione digitale.

L’impatto sulla gestione aziendale

Come abbiamo detto, la digital transformation è ormai un passaggio obbligato e una grande opportunità di evoluzione. Pensiamo solo allo smart working utilizzato nel periodo del lungo lockdown che abbiamo attraversato. Senza l’aiuto delle tecnologie oggi disponibili su larga scala, molte configurazioni di smart working non si sarebbero potute realizzare.

Automatizzare i processi fa risparmiare tempo e risorse. Per quanto riguarda invece l’interazione con i propri clienti, la trasformazione digitale, attraverso l’esperienza d’acquisto e l’assistenza, migliora l’esperienza dell’utente con il brand. Come già scritto, la Digital Transformation richiede un cambio di prospettiva, per l’azienda, a 360°. A partire dalle risorse umane, con l’introduzione di figure legate al mondo online che fino a qualche anno fa non esistevano. La gestione del team di lavoro evolve fino a trasformarsi in un sistema meno rigido, più flessibile, dove i ruoli gerarchici sono meno netti.

Anche la gestione aziendale muta con la digital transformation: dall’organizzazione base, gestita con strumenti nuovi, fino al marketing e all’amministrazione. I processi aziendali sono informatizzati e automatizzati, resi così più collaudati e efficaci. Il modo di rapportarsi con i clienti è completamente rivoluzionato. Il modo in cui si monitorano i loro comportamenti, la loro profilazione e social plugin, come si ottengono i dati e gli strumenti con cui si analizzano. Oggi si parla di user experience: l’esperienza dell’utente è una fase chiave. I clienti, infatti, hanno esigenze e aspettative sempre più complesse e sofisticate. Se non si monitorano queste tendenze, il rischio è quello di rimanere indietro e lasciarsi superare dalla concorrenza.

Internet of things, l’internet delle cose

Altro tema importante, nell’ottica della digital transformation, è quello del cosiddetto Internet of things. Si tratta, sintetizzando, dell’estensione agli oggetti di tecnologie comunicative finora riservate alle persone. Che permettono agli strumenti di interagire con altri oggetti e, naturalmente, con le persone. È una tecnologia che consente di massimizzare le capacità di raccolta e di utilizzo dei big data da una moltitudine di sorgenti. Con l’obiettivo di ottenere una maggiore digitalizzazione e automazione dei processi. Il tutto è possibile anche grazie ai nuovi e sempre più efficienti servizi in cloud per elaborare dati sofisticati o inserirli in processi business complessi. Alla base di queste tecnologie avanzate ci sono importanti sviluppi nell’ambito dell’ intelligenza artificiale e del machine learning.

Origine e sviluppi

L’Internet delle cose affonda le sue radici indietro nel tempo. I primi approcci in questo senso si possono fare risalire infatti al 1982. Quando, alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University, applicarono sensori e una connessione alla rete ad un distributore di bibite presente nel dipartimento. Nel corso degli anni i tentativi si sono susseguiti e sono le prime teorizzazioni, orientate sulla possibilità di integrare in rete elettrodomestici o macchinari.

L’Internet delle cose, oggi, beneficia degli sviluppi nei campi dell’elettronica e della comunicazione wireless. Che permettono a elettrodomestici, termostati, telecamere, veicoli, strumentazioni di fabbrica di comunicare dati in tempo reale sul loro funzionamento. Nonché di integrarli tra loro e creare interazioni. Si generano così previsioni più attendibili, aumento della flessibilità e benefici del bilancio energetico. I protagonisti di questa rivoluzione sono i sensori: rilevatori di luminosità, calore, onde magnetiche, videocamere… così come i nuovissimi dispositivi indossabili.

Le applicazioni dell’IoT

L’internet of things rappresenta un aiuto per aumentare la produttività e l’efficacia delle aziende. Al momento beneficiano dei vantaggi portati da questo nuovo paradigma soprattutto il settore delle auto e dei trasporti – per esempio con il controllo remoto della posizione e dello stato dei veicoli – i servizi assicurativi (premi legati al chilometraggio effettuato) o di noleggio. Migliora la gestione delle flotte, il controllo delle norme stradali, il traffico, la gestione dei turni dei conducenti.

Un esempio sull’impreparazione di molte aziende nostrane al mondo digitale è quello che è accaduto qualche anno fa con l’introduzione della legge sui cookie. Molte società, anche di grandi dimensioni, si sono trovate impreparate all’avvento del provvedimento del Garante della Privacy dell’8 maggio 2014. Il quale ha obbligato siti e blog che utilizzano cookie a fornire una informativa all’utente qualora si tratti di cookie tecnici. E ad acquisire il consenso dell’utente qualora si tratti di cookie di profilazione (che tracciano la navigazione e possono creare un profilo sui suoi gusti, abitudini, scelte).

Come funzionano i cookie

Vediamo insieme maggiori informazioni sui cookie. Quelli tecnici sono piccoli file di testo che i siti visitati inviano ai dispositivi degli utenti. Qui vengono memorizzati e poi trasmessi agli stessi siti alla visita successiva. Sono cookie che servono a navigare o a fornire un servizio richiesto dall’utente, come l’home banking. I cookie di terze parti, invece, sono inviati da un sito web diverso da quello che l’utente sta visitando. Solitamente questo avviene perché su un sito sono presenti elementi provenienti da un server differente. Spesso, come utenti, ci ritroviamo a voler conoscere più informazioni sui cookie utilizzati.

Digital Transformation: i passi fondamentali

Se volessimo citare gli snodi centrali a cui prestare attenzione nel processo di digital transformation potremmo individuare alcuni punti chiave. Il primo è la leadership. Il processo di cambiamento che comporta la trasformazione digitale implica la presenza di una leadership forte. Ad esempio di un CEO dallo spiccato carisma, che trascini l’azienda guidandola attraverso le rivoluzioni che questa comporterà. La comunicazione delle strategie sia alle risorse umane aziendali, sia agli stakeholders e ai clienti, deve essere calibrata e precisa.

La capacità di fornire ai dipendenti strumenti e ambienti di lavoro per gestire il cambiamento nel migliore dei modi è un’altra caratteristica fondamentale. Si tratta di un processo continuo, che richiede strumenti flessibili e modificabili alle varie esigenze che emergeranno. Un accento particolare è da mettere sulla cultura aziendale. Come spiegato sopra, occorre declinare la cultura aziendale rendendola cultura digitale aziendale. Prestando attenzione alle persone che lavorano per l’azienda o che comunque collaborano in varie forme con essa. Le risorse umane devono avere un bagaglio sempre più ampio. Non tanto di conoscenze specifiche, quanto di soft skills, competenze trasversali e mentalità aperta al cambiamento.

Il reparto human resources deve selezionare candidati in quest’ottica. E formare il personale interno già assunto con eventuali corsi di aggiornamento. Ricordiamoci che, alla base di tutto, c’è sempre il cliente e la sua customer experience. Prima di chiedere loro di adeguarsi alle modifiche della nostra organizzazione aziendale, dovremmo studiare il loro percorso, le loro aspettative e i loro comportamenti. Il rischio, altrimenti, è quello di perderli, anziché offrire loro un servizio sempre migliore. Qualunque sia il settore industriale o di servizi in cui la nostra azienda opera, le nuove tecnologie e l’implementazione di esse nelle varie fasi di produzione, vendita e gestione post vendita, offrono possibilità mai esplorate prima e grandi opportunità di crescita e trasformazione.